Calabria Traversata Jonio-Tirreno inseguendo il sole
Dallo Jonio al Tirreno, un'alba ed un tramonto, in mezzo 103Km di puro amore
Finalmente è il grande giorno! Con gli amici di fiab Cosenza Ciclabile, organizziamo questa traversata ormai già da diversi mesi! Io la sogno e la desidero da tempo, da quando l'anno scorso mancai la partecipazione per un piccolo problema dell'ultimo secondo.
Partiremo dunque da Sibari alle prime luci dell'alba, arriveremo a Belvedere al tramonto, attraversando la Calabria dallo Jonio al Tirreno in tutta la sua bellezza.
Quest'anno ho partecipato a diversi Trail visitando luoghi meravigliosi, ma è la prima volta che mi accingo ad un trail in Calabria, la mia Calabria, per giunta organizzato in prima persona con gli amici con cui condividiamo la passione per la bicicletta. Non nascondo un certo entusiasmo!

Giorno 1
Alcuni di noi partono dalla Stazione ferroviare di Castiglione Cosentino, altri da quella di Vagliolise. Ci ritroviamo tutti la sera di Venerdì sul treno regionale 6046, direzione Sibari, le biciclette appese negli appositi scompartimenti. Viaggiare in treno con la Bici è una di quelle cose che ho appreso dagli amici di fiab e che ormai è diventata una piacevole abitudine.
Non mi aspetto molto da questo primo percorso di avvicinamento. Da come lo abbiamo progettato si tratta di una manciata di kilometri circa 15 che nella mia testa rappresentano solo una necessaria tappa di trasferimento dalla stazione ferroviaria di Sibari fino al Villaggio Thurium dove pianteremo le tende per la notte.
Ed invece, le mie sensazioni si rivelano subito errate. A parte qualche passaggio sulla superstrada, il resto è tutto un pedalare su strade in parte bianche, in parte sentierini meno batutti ma ugualmente belli. Attraversiamo ampie arie coltivate di agrumi, pomodori, verdure di ogni tipo. La piana di Sibari con tutte le sue contraddizioni si rivela in tutta la sua importanza agroalimentare. C'è anche un velo di tristezza nell'attraversare queste zone pensando a quanto ancora si potrebbe fare per renderle più attrattive grazie ad una migliore qualità del lavoro, ma tutto richiede tempo ed io, nonostante tutto, ho la certezza che gran parte della mia terra ha preso la direzione corretta.
Pedalando allegramente fra i campi, giungiamo infine alle prime luci della sera, nei pressi della spiaggia. Qui ci attende una magnifica pineta che ci farà ombra e compagnia fino al nostro villaggio. Attraversiamo un bel bosco di tamerici, infine oltrepassiamo un traballante ponticello in ferro e giungiamo attraverso la pineta al nostro campeggio.
Le luci sono ormai basse, incontriamo il capo Ettore che ha sacrificato il viaggio in treno per trasportare l'acqua, il cibo, la colazione, il resto dei materiali che ci servirà nella giornata di domani.
Una rapida ma graditissima cena a base di paccheri con pomodori secchi e pesce spada, un'ottima spigola agli agrumi, un dolcetto e via tutti a montare le tende, qualcuno l'amaca, qualcuno si accomoda all'addiaccio... e non c'è tempo per niente altro che per dormire. Domani ci attende sveglia all'alba!



Giorno 2
Ore 4.30 di notte, avrò dormito un 3 ore... improvvisamente fra il canto degli uccelli ed i versi degli insetti, si fa largo una musichetta! E' la sveglia dell'instancabile Giuseppe! che ci segnala che ora di mettersi in piedi!
Ore 5 sono fuori dalla tenda, si intravedono le prime luci dell'alba. Ci dirigiamo tutti insieme verso il mare per godere dello spettacolo del primo sole che sorge. Ed il rosso del sole che avvolge la spiaggia semideserta inizia il suo show! Ci lasciamo totalmente assorbire dall'atmosfera calma e rilassata, dal mormorio delle acque e dai colori che man mano diventano sempre più intensi, qualcuno fa il bagno! E' il primo passo della nostra traversata: l'alba!
Una rapida colazione, smontaggio campo, vestizione e siamo pronti per partire. Ci attendono Federico di "Calabria Bike Resort" che con la navetta ci scorterà in questa traversata portandoci cibo e acqua fresca, ed Emanuele che con grande passione ed entusiasmo si è avventurato da Roma con famiglia al seguito per ripetere l'esperienza dell'anno precedente. Insieme a Mario sono i due fuori regione di questo 2025. Nel frattempo ci hanno raggiunto anche MariaPia e Daniele che non potevano essere con noi il giorno prima.



La traversata!
Partiamo con una mezz'oretta di ritardo, pagheremo questa mezz'oretta più avanti nel corso della giornata, ma per ora non sembra avere particolare importanza. La prima parte del percorso si svolge ancora una volta fra strade bianche e magnifici agrumeti. Tuttavia non sono tutte rose e fiori ma c'è anche qualche spina. Le prime bucature non tardano ad arrivare. Tocca dunque frazionare il gruppo affinché non si acccumoli troppo ritardo.
La prima salita vera si presenta a Terranova Da Sibari. Non è una salita lunga, ma scolliniamo intorno alle 10.30 del mattino. Il sole inizia ad essere alto e le temperature elevate iniziano a farsi sentire. Mi concedo una sosta ristoro alla fresca fontanella poca prima di imboccare la salita per Terranova. A metà salità mi fermo a guardare il panorama dei campi coltivati sotto di me. Arrivo infine a Terranova con ancora tante buone energie nelle gambe.
Qui ci attende Liberale. Terranova è il suo paese e anche se non può partecipare all'intera traversata, ci tiene ad accoglierci e a fare con noi un tratto di strada. Qualcuno ne approfitta per una granita rinfrescante, io mi tuffo in discesa verso Tarsia.
Mi fanno compagnia MariaPia, Domenico, Emanuele. Tutto procede abbastanza bene, il sole è alto e cocente ma l'andatura è buona. Attraversiamo un lungo sterrato che ci porterà ad incrociare la provinciale che a sua volta ci porterà a San Sosti attraversando Roggiano.
E' poco prima della fine dello sterrato che avverto un calo di energie. Io, Emanuele, Domenico, MariaPia ci fermiamo sotto un albero in attesa del resto del gruppo e di Federico che ci consentirà di reidratarci con un bel po' di acqua fresca e frutta.

La Crisi!
Il lungo infinito asfalto che attraversa Roggiano e Mottafollone prima di arrivare a San Sosti è un deserto in fiamme. Avendolo già percorso altre volte lo affronto con passo ultralento, risparmiando ogni briciolo di energia in ogni singolo movimento. Ettore, consapevole anche lui delle difficoltà di questo tracciato mi accompagna, a volte incitandomi a volte seguendomi. Percorriamo insieme i lunghi Kilometri che ci separano da San Sosti e con tanta forza di volontà e tanto aiuto reciproco arriviamo finalmente in vista del ristorante Insomnia che è la nostra meta per questa prima parte di viaggio.
Panino, Piscina e Cascata
Una volta al ristorante bevo un quantitativo spropositato di acqua, mangio un bel panino ristoratore e soprattutto fiondo le gambe nell'acqua fresca della piscina! E' un po' come rinascere! ritornano le energie, sento i muscoli tornare a nuova vita! Ci rilassiamo più di un paio d'ore a San Sosti. Qualcuno ne approfitta per una bella e rinfrescante visita alle Cascate che distano dall nostra base meno di un km. Io, non mi schioderei dalla piscina neanche trascinato da un trattore al momento, per cui rimango saldamente immerso nelle acque salvifiche del ristorante.

Sant'Agata d'Esaro, il fresco e le fontane di San Nicola
Ripartiamo da San Sosti intorno alle 16.30 del pomeriggio. La strada verso Sant'Agata d'Esaro nella prima parte si presenta in leggera salita. Ma in gran parte è alberata e fresca. Me la godo quasi totalmente in solitaria. Non è la prima volta che percorro questo tratto, ma ne assaporo ogni particolare, come se la tanto agognata frescura che la caratterizza la ritratteggi in scenari mai visti prima.
Giungo a Sant'Agata un po' prima del resto del gruppo e ne approfitto per andare a riposarmi al fresco delle fontane di San Nicola. Luogo emblematico di Sant'Agata e punto d'accesso per belle escursioni nella valle dell'Esaro.
Oltre che per bere, ne approfitto anche per un dolcetto ristoratore in vista della prossima ed ultima salita, quella che ci porterà a Passo dello Scalone

Passo dello Scalone
Anche questo è un tratto di strada che ho fatto più volte, ma rimane uno dei tracciati più belli percorsi in bicicletta. Il panorama tutto intorno è magnifico, le montagne intorno a noi sono più che presenti e si fanno sentire in tutta la loro maestosità. E' in questi luoghi che tutto riconduce alle origini. L'acqua, il verde, l'ossigeno, l'ombra, sono le cose essenziali che noi cittadini a volte diamo per scontato, salvaguardare questi luoghi è invece la via maestra. Non possiamo dimenticare che pure avendo imparato a forgiare la natura per i nostri scopi, non possiamo prescindere dalla potenza della sua enorme semplicità. Cose basilari che a volte pensiamo di poter sostituire/dominare, illusi!
Giungo a Passo dello Scalone in totale balia dei miei pensieri quasi senza accorgermene. Incrocio il resto del gruppo che ha già raggiunto il passo da qualche tempo. Era l'ultima salita! C'è grande allegria, foto di rito e giù in picchiata verso Belvedere

La lunga discesa
Mi tuffo in discesa toccando raramente i freni. Ho voglia di arrivare a mare, tuffarmi nel blu delle acque e celebrare la conclusione di questa bellissima traversata brindando insieme al sole che si tuffa in acqua insieme a noi.
Mi concedo un paio di fotografie al bel panorama concesso da questo tratto di strada, ma in linea di massima vado giù come una freccia.

Il tramonto
Pochi minuti e siamo a Mare di fronte al tramonto. Manca solo Ettore vittima dell'ennesima foratura, che ci raggiungerà a breve. Mi tuffo in acqua come un bimbo che la vede per la prima volta.
Il sole scende finalmente all'orizzonte chiudendo il sipario di questa magnifica traversata della mia splendida Calabria. Foto di rito, cena, ed è di nuovo treno. Poche ore di riposo e siamo di nuovo a pensare alla prossima avventura...