Bici + Treno + Autobus da Bonifati a Roggiano passando per il passo dello Scalone
Giro Misto totalmente su asfalto su strade secondarie e grandi affacci
Oggi primo maggio! Festa del lavoro. Finalmente è arrivato il caldo quello vero! Giornata di sole pieno e luce fantastica. Quale migliore occasione per fare un bel giro in bici, partendo dal mare, scavalcando le montagne e ritornando a casuccia nella valle dal lato opposto?
Di buon mattino ci incontriamo alla stazione di Castiglione con l'amico Ettore. La mia idea è semplice: arrivare con un treno a Belvedere Marittimo, pedalare da quota zero fino al #passo dello scalone a quota 740mt s.l.m., tornare indietro a Belvedere e riprendere un treno fino a casa.
L'idea di Ettore è più 'malsana' :-) e mi lascia un tantino perplesso, lui vuole attraversare il passo e raggiungere Roggiano e prendere (forse) un treno, oppure proseguire per altri 30k fino casa. Vedremo...
In ogni caso il primo passo è prendere il treno da Castiglione, optiamo per il Rapido 5638 delle ore 8.30 che arriverà a Belvedere marittimo per le 9.16. Durante il viaggio ci perdiamo in un'affascinante discussione sulla storia dei trasporti Calabresi.
Ettore è un'appassionato ed è una grande occasione per me di imparare tante cose nuove sulla storia dei trasporti calabresi. La discussione è talmente bella ed interessante, che distrattamente scendiamo a Bonifati invece che a Belvedere Marittimo. Poco male, in ogni caso dalla stazione di Belvedere avremmo dovuto percorrere un pezzo indietro fino all'inizio del percorso.

Aggiriamo dunque la superstrada e ci portiamo sul lungomare di San Gineto. Lo spettacolo del mare è fantastico! L'acqua è limpida e cristallina, il mare è placido e calmo. Sulla spiaggia alcuni pescatori e alcuni turisti approfittano della splendida giornata per inaugurare la lunga stagione calabra a quota zero.
Pedaliamo allegramente e pigramente attraversando il lungomare. Già mi rendo conto che la giornata è troppo bella per dare seguito alla mia idea e che non c'è nessun motivo per fare una corsa indietro per andare a prendere un treno a Belvedere. Ormai sono totalmente in estasi ed entrato nel 'Mood' di pedalare una 60na di Km, lentamente e godendomi lo spettacolo offerto dalla nostra bella Calabria, per dare seguito all'idea di Ettore.

Terminato il lungomare affrontiamo la prima rampetta che ci farà attraversare la superstrada senza dover percorrerla e ci porterà all'ingresso del paese di Belvedere, dove avrebbe dovuto iniziare il nostro percorso. Rapido rifornimento d'acqua alla fontanella posta nei pressi di un panificio e si inizia a salire verso il Passo dello Scalone.
La salita non è mai dura e si mantiene fra il 5% ed il 6% di pendenza. Ci fanno compagnia alla nostra sinistra i profili del Cannitello di Monte La caccia e La Castelluccia. Lato mare invece si scorge l'isola di Cirella ed anche oltre. Ogni tornante è un nuovo spettacolo.

In un paio d'ore siamo al Passo dello Scalone. Questo punto, per chi pratica trekking è uno snodo fondamentale per iniziare tantissimi percorsi verso il cuore dell'#OrsoMarso. Incontriamo altri ciclisti giunti nel nostro stesso momento ma provenienti da #Sant'agata D'esaro. Scambiamo due parole con loro, andranno verso il #Lago Perna. E' un nome che ho sentito nominare spesso, ma ancora non ho avuto modo di visitare. Raccolgo qualche informazione sul percorso, è una di quelle escursioni di cui prendo nota per un'esplorazione futura. Dopo esserci rifocillati con una buona colazione iniziamo la discesa.

Iniziamo a scendere dunque verso Sant'Agata d'Esaro. Ma anche qui, piuttosto che scendere in velocità, la prendiamo comoda, ammirando il magnifico paesaggio offerto dalla Montea e ci godiamo gli scorci che questo magnifico tratto di strada offre.
Attraversiamo dunque Sant'Agata d'Esaro dove Ettore trova anche una bella fontana e fa visita alla chiesa di Sant'Agata. Io pigramente lo attendo in piazzetta totalmente assorbito dal tepore solare. Ci toccano 7km di salita non ripida per uscire da Sant'Agata, ammetto di accusare un poco il colpo. Dopo i 740 metri di dislivello precedenti non ero predisposto mentalmente a fare altra salita, è più un problema mentale che fisico. Ma anche in questo caso mi aiuta il tratto di strada abbastanza fresco e e piacevole.

Giungiamo nei pressi di Malvito da cui prendiamo la SP16 che ci porterà ad incrociare la Ciclovia dei Parchi. Questo tratto di strada è totalmente pianeggiante. Il sole adesso picchia forte. Tuttavia si pedala molto velocemente fino alla Ciclovia. Una volta incrociata la CDP prendiamo direzione Roggiano dove arriviamo non prima di avere fatto un'altro paio di Km di salita non ripida.

Una volta arrivati a Roggiano si avverte aria di festa, ci sono tante persone nei giardini delle villete private che approfittano della bella giornata per riunire la famiglia e mangiare allegramente. Qualcuno, con tipica ospitalità Calabra ci offre un bicchiere di vino e ci invita a sederci a tavola.
Io nel frattempo scopro che il treno da Roggiano verso Castiglione è stato soppresso. Ci sarà un autobus sostitutivo. La cosa mi allarma un tantino, perché l'autobus non lo vedo, non mi fido troppo dei trasporti Calabri in queste occasioni e non ho molta voglia di fare altri 30km di leggera salita fino a Castiglione.
Sono già quasi rassegnato all'idea di dover mettere nelle gambe altri 30km quando magicamente compare il nostro autobus! Sono proprio un malfidato :) Carichiamo le bici in autobus e via verso Castiglione! Il tempo di scendere e rimetterci in strada e ci salutiamo qui, dopo una gran bella giornata.
Grazie Ettore, grazie Calabria per questo bel giro.

Ed essendo il 1 Maggio però non posso concludere mentalmente questa giornata alla festa del lavoro, a tutti quelli che hanno lottato e ancora lottano per condizioni dignitose. Mentre pedalo verso casa mi riecheggià nella mente un triste poesia di Ignazio Buttitta del 1963 che racconta in versi la tragedia di Marcinelle in Francia dove persero la vita in miniera, 262 lavoratori di cui 136 immigrati. Di seguito un estratto dei versi di Buttitta
Turi Scordu, surfararu,
abitanti a Mazzarinu;
cu lu Trenu di lu suli
s’avvintura a lu distinu.
Chi faceva a Mazzarinu
si travagghiu nun ci nn’era?
fici sciopiru na vota
e lu misiru ngalera
[...]
Nni lu Belgiu, nveci,
ora travagghiava jornu e notti;
a la mogghi ci scriveva:
nun manciati favi cotti.
Cu li sordi chi ricivi
compra roba e li linzola,
e li scarpi pi li figghi
pi putiri jri a scola.
[...]
Doppu un annu di patiri
finalmenti si dicisi:
«Mogghi mia, pigghia la roba,
venitinni a stu paisi».
E parteru matri e figghi,
salutaru Mazzarinu;
li parenti pi d’appressu
ci facevanu fistinu.
Na valiggia di cartuni
cu la corda pi traversu;
nni lu pettu lu nutricu
chi sucava a tempu persu.
[...]
La radio trasmette:
«Ultime notizie della notte.
Una grave sciagura si è verificata
in Belgio nel distretto min:erario
di Charleroi.
Per cause non ancora note
una esplosione ha sconvolto
uno dei livelli della
miniera di Marcinelle.
Il numero delle vittime è
assai elevato ».
[...]
Un trimotu: «Me maritu!
me maritu!» grida e chianci,
e li vuci sangu e focu
dintra l’occhi comu lanci.
Cu na manti e centu vucchi,
addumata comu torcia,
si lamenta e l’ugna affunna
ntra li carni e si li scorcia.
[...]
Va lu trenu nni la notti,
chi nuttata longa e scura:
non ci fu lu funirali,
è na fossa la vittura.